Una sola e imperdibile giornata dedicata alla musica iraniana a Milano: è quanto propone l'associazione Eclettica&Media in collaborazione con la Casa della Cultura Iraniana di Venezia. Titolo del concerto: Passage to Dawn/A night of live Persian and Azari music, Ritmi e improvvisazioni dalla Via della Seta con il Hamid Motebassem trio. In programma il 28 novembre alle ore 18:00 al Teatro San Fedele, da poco magnificamente restaurato, lo spettacolo avrebbe già dovuto offrire al pubblico un assaggio di tale maestria musicale ma, a causa della persistente mancanza di agibilità del Teatro dell’Arte che doveva ospitarlo, si è verificato lo slittamento. Qui si conclude un tour che ha visto questo concerto girare per mezza Europa, da Berlino ad Amsterdam, sempre accolto in modo trionfale.
Per la prima volta insieme, ascolteremo i musicisti del celebre Dastan Ensemble: sono Hamid Motebassem (Setar), Pejman Hadadi (Percussioni) e il virtuoso dell’ Azerbaigian, Imamyar Hasanov (Kamanche). Con questa collaborazione, gli artisti esplorano le sorprendenti analogie e variazioni delle tradizioni musicali dell’Iran e dell’Azerbaigian, coniugando i due stili in un’unica musica che è innovativa pur rifacendosi alla tradizione. Gli artisti hanno scelto un repertorio di sola musica strumentale, per sottolinearne la forza e la bellezza e suscitare negli ascoltatori una grande ricchezza di sentimenti, dalla calma meditativa all’estasi, accompagnandoli in un viaggio verso l'ignoto in cui le menti giungono alla quiete e i cuori spiccano il volo.
Passage to Dawn segna la collaborazione fra i virtuosi Hamid Motebassem e Pejman Hadadi, musicisti del Dastan Ensemble, uno dei più importanti gruppi di musica contemporanea iraniana in attività, e Imamyar Hasanov (kamancheh), un musicista azero. Obiettivo della formazione è dedicare ogni energia all’improvvisazione strumentale, creando un clima di dialogo con riferimenti al jazz e alla musica contemporanea. Passage to Dawn (Passaggio verso l’Alba) è il nome che l’Ensemble si è voluto dare per accompagnare l’ascoltatore in un viaggio ideale dal buio di una contemporaneità problematica e densa di conflitti verso un futuro di tolleranza e convivenza pacifica.
"Il nostro obiettivo" ha detto Pejman Hadadi "è quello di creare un dialogo che apra una finestra tra il nostro cuore e il cuore degli ascoltatori, in modo da venire in contatto con l’Unico Cuore". Nell’attuale periodo di difficoltà e sconvolgimenti, definito “una notte oscura dell’anima”, con Una finestra verso il sole i musicisti vogliono sottolineare il potere della musica di ispirare la speranza, chiamando le persone a vivere fino in fondo i propri ideali e agire sulla base di valori universali. Con la forza della bellezza e del sublime, la musica ci ricorda che la natura umana è capace di grandi opere attraverso l'impegno, l’attenzione, la fiducia e l’amore e ci indica la strada verso la rinascita, dalle tenebre alla Luce, verso il Sole.
Il concerto si colloca in una prospettiva più ampia: l'Unesco ha inserito il radif (il repertorio di scale e modi utilizzati nella musica classica persiana) tra i Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell'umanità, mentre alcune liriche si rifanno alle composizioni in versi del poeta persiano Ferdowsi, “Shahname” (Il Libro dei Re), di cui quest'anno ricorre il millennio, celebrato anche dall'Unesco che ha dichiarato il 2010 “Anniversario del Millennio dello Shahname”.
Il live presenta musiche originali e tradizionali rilette in chiave contemporanea da virtuosi persiani, azeri e curdi. A proposito degli artisti presenti dal vivo, Hamid Motebassem vive in Olanda ma è nato a Mashad (Iran) nel 1958. Ha studiato alla Scuola d'Arte e al Conservatorio di Teheran. Motebassem è un virtuoso di due strumenti a corda (setar e tar), simili al liuto occidentale. Le sue composizioni sono presenti in innumerevoli album di musica, compresi alcuni degli album premiati del Dastan Esemble, uno dei gruppi più all’avanguardia di cui è anche co-fondatore. Nell’estate del 2010 ha composto e presentato Simorq, che ha riscosso un enorme successo a Teheran. L’Ensemble Dastan, di cui questo gruppo è diretta emanazione, si è esibito al Festival di Musiche Sacre del Mondo di Fès (Marocco) e al Théâtre de la Ville di Parigi.
Pejman Hadadi, nato a Teheran, è conosciuto in tutto il mondo come uno dei percussionisti iraniani più innovativi. Ha ricevuto due volte il premio “Master Musician Award” della prestigiosa Fondazione Durfee; è membro fondatore dell’acclamato ensemble di percussioni Zarbang; fa parte del Dastan Ensemble. Residente a Los Angeles, ha suonato con i più celebri musicisti persiani, tra cui Shahram Nazeri, Kayhan Kalhor e Hossein Alizadeh.
Imamyar Hasanov, nato a Baku, vive nell'area di Washington. Ha iniziato giovanissimo come solista di kamanche con l’Orchestra Nazionale dell’Azerbaigian. Si è laureato in musica al Conservatorio Statale dell’Azerbaigian. Pluripremiato, suona sia musica tradizionale azera e medio-orientale che musica classica occidentale.